Macrolibrarsi.it presenta il libro: Evoluzione Spontanea di Bruce Lipton

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27 agosto 2011

Tradizioni popolari e Canti Poetici

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Il volume

Tradizioni popolari 
ed espressioni di fede nei canti poetici burceresi

composizioni in lingua sarda 

nasce da un progetto di studio proposto, 
alcuni anni fa, 
agli Amministratori
del Comune di Burcei 
finalizzato alla valorizzazione della poesia burcerese.

Il progetto,
articolato in più fasi, 
è stato prioritariamente rivolto alla ricerca d'archivio, 
seguita dalla raccolta sistematica delle testimonianze
orali e dalla cernita dei componimenti,
manifestazione del sentimento religioso
e della poesia improvvisata. 

Nei canti emerge la storia, 
le tradizioni e l'identità burcerese del secolo scorso,
raccontate in versi o mediante espressioni vocali
a metà strada tra il parlato ed il cantato.

Si alternano strutture semplici,
improvvisate al momento o ricordate a memoria,
con forme poetiche complesse,
tipiche delle gare su palco o della poesia scritta.

Non possiamo esimerci dall'ammirare coloro che
in sa cubertantza
propongono, 
al lettore o al pubblico,

la poesia, 

nel senso più pieno del termine.

Fra i maestri
di tale bravura vogliamo ricordare  

Raffaele Urru,
cantadore rinomato nel campidano o, 
ancora,
Roberto e  
Salvatore Zuncheddu
o
Luigi e 
Santino Melis

autori che esprimono spiritualità e tradizione
nei loro versi coinvolgenti ed intimi.

Fiduciosi che tale studio, 
potrà dare soddisfazione alla curiosità di qualcuno e
stimolare ad amare la poesia
e la lingua sarda, 
proponiamo questo testo come un
contributo che richiami ulteriori ed ammirevoli impegni «ad maiora».

Ringraziamo,

per la preziosa collaborazione,
gli autori dell'opera e tutti i ricercatori
per aver svolto con passione uno studio laborioso. 

Un particolare ringraziamento lo
rivolgiamo al Prof. Mario Puddu 
per la scrupolosa revisione ortografica dei testi. 

Siamo grati,
inoltre,
per gli interventi finanziari

alla  
Regione Autonoma della Sardegna

e del  
Comune di Burcei

che hanno permesso lo studio e la pubblicazione del volume.

Da ultimo, 
ma non certo per importanza, 
ringraziamo
 la  
Grafica del Parteolla

per la cura attenta alla veste editoriale dell'opera.


Nicoletta Rossi e Stefano Meloni


Leggi il libro gratis
(clicca sull'immagine per ingrandire)
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Il Grande Attrattore
Geometria sacra e fisica della coscienza

Dan Winter
 







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25 giugno 2011

Raduno Cinofilo

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Sabato 2 Luglio a Burcei
La Proloco

organizza 

il Primo Raduno Cinofilo


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13 giugno 2011

Maratona del Volontariato

4° Edizione della 
Maratona del Volontariato

Burcei


Domenica 3 luglio 2011

Incontro ore 9:30

Partenza da Burcei

Vallata delle ciliegie

Sa scova





potete correre

passeggiare, 

guardare il panorama.

All' arrivo consegna magliette, premiazioni.. 

Poi si mangiano is malloredus la salsiccia e il formaggio...

La sera intrattenimenti e giochi vari.. 

E dopo le cinque merenda per tutti:








 
 
 
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11 giugno 2011

E si sale


Per non dimenticare
Su una scala chiamata amore,
ogni gradino
una parte,
gradazione di quello
che chiamano passione.
Chiudo gli
occhi, tepore, infatuazione,
fiducia, languore, paura, poesia,
canzone,
e si sale, si sale dove l’aria
è piu’ rarefatta, lieve come un sogno,

calda e profumata del solo sentore
di te, amore.
E si sale, si ride, si
gioca, si spera,
primavera di intenti che sanno
di mare, di bacche
dolci e amare,
di sale, e si sale, si sale, mano
nella mano, piano.

Sboccia un melograno, unito,
rosso, si apre fiducioso, sereno,
pieno
del tuo dolce tremore.
Si, ricordo amore, eri una stella,
riconosci il mio sorriso,
una vita da cominciare, e si sale,
si sale, sino ai limiti
dell’amore,
e sale, sale la voglia che ho di te,
la voglia di capire,
la voglia di stupirmi
e di stupire, sale la voglia di amare,
nutrirmi di te, e ancora giocare,
e sale l’attenzione, sale lo sguardo,
sale il
colore del mondo e dipinge
quello che sino a ieri era una terra
priva
di emozioni.
In mente nuove canzoni,
ma amo anche il mondo colmo
di silenzio, 
silenzio che non fa male,
il solo che posso sentire, arriva

una marea, sotto una luna di metallo,
ma anche il giallo sole mi parla
di te,
pensiero mille volte coniugato,
se ti prendo le mani, e si sale,

ogni gradino fa meno male,
leggo nei tuoi pensieri, leggo labbra,

accenni, sguardi, sorrisi,
non sono più quello di ieri,
ma insieme si
sale, si sale.
Se mi prendi le mani e scendiamo
Verso sogni ancora
veri, emozioni mai domate, musica
di questa estate, tenerezze nuove
e sincere e non serve parlare,
scendiamo verso nuove primavere,
noi scendiamo su una terra
non reale, su qualcosa che è difficile
pensare, minuti da contare, spazio
e tempo cancellare, ma nessuno,
nessuno può
capire, amore.

ho detto amore, solo tu
puoi capire, amore.
Ecco, siamo
arrivati, amore,
su un manto di petali morbidi,
odorosi di terra, 
di mare, di sole e mi stendo a pensare,
nascono nella testa parole,

momenti, carezze, chilometri
di dolci strade percorse,
rincorse a
cercare, lambire, toccare
uno scampolo di pelle, la punta
dei tuoi
capelli, catturare una mano.
Chiudo gli occhi,  piano, 
piano appare
un volto nel quale annegare,
labbra rosse come il desiderio
da sfiorare, e salpare, 
porto di nebbia,
porto di pioggia, 
porto solitario, 
porto 
del mio cuore. 
Porto misterioso dove
finalmente riposare,
sussurrando l’unica
parola che so dire, so che puoi capire,
sentire il canto del mio
amore.



 
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9 giugno 2011

Ciliegie e frutta mista flambè



3 pesche, 


4 albicocche, 


3oo g di ciliegie, 


150 g di fragole, 


4 fette di ananas, 


1 banana, 


2oo ml di succo di arancia, 


30 g di burro, 


1 tazzina di ruhm, 


200 g di panna montata, 


zucchero 

PROCEDIMENTO 

Dividete a metà le ciliegie

pelate le albicocche e le pesche tagliate a fette 

come le banane e a pezzetti l’ananas.

Ponete la frutta in una pirofila da forno, 

irroratela con il succo di arancia, 

dividete sopra il burro a pezzi e spolverate con lo zucchero.


Coprite con carta stagnola e cuocete nel forno per circa 25 minuti 

Pulite le fragole e ponetele sopra alla frutta cotta.

Fiammeggiate con il ruhm e servite con della panna montata.
 
By Roberto Pinna
 
 
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7 giugno 2011

Il Ciliegio

 
Il Ciliegio
Rosaceae (Prunus Avium L. o Cerasus Avium L.)
Ricerca di Luciano Proietti



DESCRIZIONE


Pianta di origini asiatiche, diffusa in Europa fin dai tempi antichi, Il ciliegio si può dividere essenzialmente in due specie diverse: il ciliegio a frutto dolce e il ciliegio a frutto acido. Il ciliegio dolce a sua volta si distingue in due categorie: le duracine e le tenerine. Le duracine, dette anche duroni, sono piante di notevole sviluppo che possono raggiungere anche i 20 mt d'altezza, mentre le tenerine sono piante di dimensioni più ridotte e con una crescita più lenta. Hanno entrambe foglie grandi e ovali, i fiori sono generalmente bianchi. Nelle duracine, i frutti hanno la polpa dura e croccante che può essere, secondo la varietà, bianca, rossa o nerastra. Le tenerine invece hanno la polpa molle e molto succosa solitamente rossa o nera. Il ciliegio acido si distingue anche per altri caratteri in tre diverse categorie: le amarene, le visciole e le marasche. Le amarene sono piante di scarso sviluppo con rami pendenti e foglie piccole, i frutti sono di color rosso intenso con polpa e succo sono invece chiari. Le amarene sono usate per la produzione di succhi e sciroppi. Le visciole hanno i rami dritti con foglie molto grandi, i frutti sono di color rosso brillante come la polpa e il succo, hanno il sapore dolciastro perciò sono utilizzate anche per il consumo fresco e per produrre marmellate. Infine le marasche che sono piante di taglia piccola come anche le foglie e i frutti, i quali sono usati dall'industria per la produzione di liquori.
Discusso e controverso è il significato attribuito al ciliegio nel corso dei secoli e presso popolazioni diverse: nei Paesi dell'Europa Centrale il ciliegio è considerato da sempre protettore dei campi contro i malintenzionati; nei Paesi scandinavi ed in Gran Bretagna, invece, è il simbolo della sventura e di prossime disgrazie; in Oriente ed in particolare in Giappone il ciliegio è l'emblema della sensualità e della femminilità.

NORME DI QUALITA' DELLE CILIEGIE
(Reg. CEE n. 899/87)
Disposizioni relative alle etichette
1
. Ragione sociale imballatore e/o speditore
2. Termine "CILIEGIE" se il prodotto non è visibile
3
. Origine del prodotto (Italia per export; o regione o provincia; o localiità per il mercato  interno)
4
. Categorie: o extra; o prima; o seconda; o terza5. Numero registro Operatori e numero Centro di condizionamento
Calibrazione
- Calibro minimo categoria extra  mm. 20 (tollerato il 10% di calibro non inferiore a 17 mm)
- Calibro minimo categoria I e II    mm. 7 (tollerato il 10% di calibro non inferiore a 15 mm)
- Calibro minimo categoria III        mm 15 (tollerato il 15% di calibro inferiore a 15 mm)
I frutti devono essere sostanzialmente omogenei
Cat. 1I frutti di questa categoria devono essere di ottima qualità, provvisti di peduncolo ,devono presentare la forma e la colorazione tipica della varietà..

Cat. 2:I frutti di questa categoria possono presentare una leggera malformazione nella forma e qualche difetto di colorazione.

Caratteristiche qualitative minime

La presente norma si applica ai prodotti destinati al consumo allo stato fresco, eccettuati quelli destinati alla trasformazione. La norma ha lo scopo di definire le caratteristiche che il prodotto deve presentare all'atto della spedizione, dopo condizionamento ed imballaggio. Il prodotto deve essere intero, sano, pulito, in particolare senza residui di prodotti antiparassitari, privo di umidità esterna anormale, privo di sapore o odore estraneo. I frutti devono essere stati raccolti  con cura ed devono avere raggiunto un grado di maturazione tale da consentire il trasporto e la conservazione richiesti per le esigenze commerciali.


IL Legno di ciliegio
 Il ciliegio ha la corteccia lucente, di colore bruno- rossastro, che si stacca in strisce orizzontali. In primavera la chioma si riempie di una moltitudine di fiorellini bianchi che più tardi, verso maggio-giugno, diventeranno rossi frutti buonissimi. In autunno le foglie che sono lunghe, appuntite, con il margine seghettato, di colore verde chiaro diventano di un bel rosso vivace.Il legno del ciliegio è molto pregiato e si lavora facilmente. E' usato per fabbricare mobili e strumenti musicali il suo Peso specifico è: 650/750 kg/m3
Nella ciliegia tante sostanze preziose e un aiuto per dimagrire
Da un punto di vista nutritivo e salutistico, la ciliegia è un frutto prezioso per la ricchezza di sali minerali (potassio, fosforo, calcio, magnesio, manganese, rame, zinco), vitamine (in particolare A e C, ma anche B e PP) e soprattutto polifenoli, oltre ad altri preziosi principi protettivi, disintossicanti e depurativi. Non a caso, sono molte le preparazioni medicinali di antico uso ottenute da questi frutti e per- sino dai loro piccioli. Le ciliegie, tra l'altro, sono ricche di zuccheri (tollerati anche dai diabetici), prive di grassi e povere di proteine, e si rivelano dunque deali anche per chi è in regime dimagrante: dato che infatti "una tira l'al- tra", come si suoi dire, la pancia si riempie e la fame si placa senza incidere sull'apporto
da Durone alla Ferrovia fino alla Malizia...se la ricerca è attivissima e sul mercato compaiono sempre nuove cultivar (ottime, resistenti e anche adatte al biologico), non sono da dimenticare
(Kataweb Salute)
30.05.2002 - Uno studio della Michigan State University ha verificato che una dieta ricca di ciliege riduce gli attacchi di cuore e le malattie cardiovascolari, senza naturalmente avere gli effetti collaterali dell'aspirina. La notizia arriva dalla Coldiretti, che informa anche che quest'anno la raccolta di questo frutto si prevede particolarmente abbondante





A vaso nano

Per formare il vaso è necessario piantare un pollone di un anno e tagliarlo a 50-60 cm dal suolo. All'inizio del secondo anno si accorceranno a 30-40 cm almeno quattro rami vigorosi tenendoli lontani dal centro, che a loro volta daranno altri rami dei quali si conserveranno solo quelli esterni. Accorciare ancora anche questi rami in modo da irrobustire ulteriormente la pianta dopo di che la crescita sarà lasciata libera praticando solo qualche potatura di sfoltimento eliminando i rami disordinati.




A palmetta o spalliera
Questo tipo di forma è molto utile nel caso in cui si voglia guarnire dei muri o delle recinzioni. Anche in questo caso si dovrà piantare un pollone di un anno tagliato a 50 cm da terra e l'anno successivo conservare almeno quattro rami disponendoli su due piani e ancorati ad un sostegno, che può essere un filo di ferro sostenuto da due paletti ai lati della pianta oppure ad un traliccio. Per questo tipo di forma è consigliato utilizzare varietà di basso o medio sviluppo.
                  
  RACCOLTA E COMMERCIALIZZAZIONE


Maturano da fine maggio ai primi di luglio e vengono accuratamente selezionate con cernita manuale allo scopo di presentarle sul mercato nelle migliori condizioni di freschezza e gusto. Sono notevolissime le caratteristiche contenute nella ciliegia SAV ed il consumatore ha imparato ad apprezzarle per cui il loro ruolo è in costante crescita. L’ottimo sapore di questi frutti è oggi particolarmente apprezzato anche all'estero, grazie alla bontà del prodotto ed alla celerità che contaddistingue il suo arrivo nei maggiori centri distributivi italiani ed europei.

I "giovannini"
In questo mese i ciliegi, in piena produzione, sono una gioia per gli occhi. La tradizione vuole che le ciliege vengano consumate entro il 24 giugno, giorno di San Giovanni. Per questa ragione, in alcune zone d'Italia, si chiamano "giovannini" i minuscoli vermetti bianchi che si possono trovare dentro i frutti quando le giornate diventano molto calde e le ciliege troppo mature.

Composta di ciliege
Da preparare per utilizzare una certa quantità di ciliege non più molto fresche. Dopo averle lavate e snocciolate, si fanno cuocere per una decina di minuti con un bicchiere di vino rosso, tre cucchiai di zucchero, un pezzetto di cannella, un chiodo di garofano e scorza di limone. Una volta cotte, si tirano su con la schiumarola e si fa restringere il sugo fino a consistenza sciropposa prima di versarlo sulle ciliege. Tenerle in frigo per un'oretta prima di servirle accompagnate da panna montata o da gelato alla vaniglia.

Durone della Marca

Albero vigoroso e produttivo, i frutti sono di ottimo aspetto e colore di pezzatura grossa, con polpa soda, pregiati per la maturazione tardiva che avviene negli ultimi giorni di maggio.

Bella Italia

Trentina, di grandezza media e colore rosso scuro, con polpa soda, rosata, succosissima, saporita e dolce. Maturazione tardiva. Ottima per gli strudel e dolci, soprattutto quelli con panna.
  
Bigarreau Napoleon

Varietà molto apprezzata per l'elevata fertilità.
I frutti sono gialli e rossi dalla parte esposta al sole, sono a forma di cuore molto grossi con polpa chiara, soda e zuccherina. Matura a metà giugno
.


Del Monte
Campana, grossa, a forma di cuore di colore giallo con sfumature rosse. La polpa è profumata, biancastra, croccante e piuttosto acidula. Maturazione abbastanza precoce. Ottima anche per qualche esperimento in piatti salati, soprattutto negli antipasti (decorazioni e formaggi).


Bigarreau Burlat
Una fra le varietà più precoci (metà maggio). Discretamente produttiva, i frutti sono di media pezzatura di color rosso scuro con polpa rossa di buon sapore.
   

Malizia

Campana, grossa, a forma di cuore, di colore rosso con puntini chiari. La polpa è soda, rossa, succosissima e profumata. Maturazione media. Buona fresca oppure per dolci e confetture.

Durone nero II di vignola
Piccolo e succoso. Maturazione tardiva. Da consumo fresco

Mora di Cazzano

Tipica del Veronese, piuttosto grossa, sferoidale, di colore rosso brillante con polpa soda, crocante. Straordinario l'equilibrio tra succosità, dolcezza e acidità. Maturazione in epoca intermedia. eccellente fresca, adatta a qualche azzardo di cucina salata.

Ferrovia

Di origine pugliese, è di gran lunga la più comune sui mercati. Grossa, a forma di cuore appuntito di colore rosso vivo, con polpa rosa e soda. Maturazione in medio periodo. da consumo fresco.

Graffione bianco piemontese

Tipica ciliegia torinese, media, a forma di cuore, di colore giallo chiaro con maculature rosa. La polpa è gialla soda e croccante. Maturazione tardiva. Adatta al sotto spirito. Capita speso che in commercio vengano chiamate Graffioni anche diverse ciliege tenerine gialle.

Durone dell'anella

Emiliana, grossa, allungata, moltosaporita, di colore rosso con polpa rossa e soda. Maturazione tardiva. Per consumo fresco, sotto spirito, canditi.

Bella di Pistoia
Toscana, grossa, rossa con polpa rosa molto croccante e saporita. Maturazione media, da consumo fresco ma anche pere liquori, crostate, decorazioni.
  

Malizia Falsa -
(epoca di maturazione + 7 gg. rispetto a Burlat) Origine: italiana, antica e di genealogia sconosciuta.Albero: vigoroso, a portamento espanso.Fioritura: tardiva, autosterile (impollinatori:Ferrovia, iorgia).
Frutto: grosso (8-10 g), cordiforme;peduncolo medio; buccia di colore rosso scuro; polpa di colore rosso, mediamente consistente, poco aderente nocciolo e di eccellenti qualità gustative.
Giudizio d’insieme: cultivar interessante per le ottime caratteristiche frutti (estetiche ed organolettiche) per l’epoca di maturazione che cade,in Puglia ed in Trentino, circa una settimana dopo quella di Burlat. La lenta entrata in  produzione delle piante può però costituire un fattore limitante per la sua diffusione in coltura.

Meraviglia dell'Alpone

Veneta, molto grossa, di colore rosso vinoso dentro e fuori. la polpa è soda, mediamente succosa, saporita. Maturazione tardiva. Ottima fresca ma anche per dolci e salse.
 
Moretta di Vignola

Emiliana, piccola, scurissima dentro e fuori, molle, molto succosa e dolce. Maturazione media. Ideale per marmellate, creme, budini e dolci nordici (in particolare la torta Foresta Nera)


  

Vesseaux    (epoca di aturazione + 17 gg. rispetto a Burlat)
Origine: francese e di genealogia sconosciuta, originaria dalla regione dell’Ardèche
Albero: vigoroso, a portamento assurgente.
Fioritura: medio-precoce, autosterile,(impollinatori in corso di individuazione )
.Frutto: medio (7-8 g), cordiforme allungato; peduncolo medio; buccia rugosa di colore rosso;
polpa di colore rosa, consistente, poco aderente al nocciolo e di buon sapore.
Giudizio d’insieme: sebbene i frutti siano resistenti a manipolazioni e trasporto, è da prevedere
che la scarsa brillantezza dovuta alla rugosità della buccia riduca attrattività ed interesse per questa cultivar.


Gégé  (epoca di maturazione + 19 gg. rispetto a Burlat)
Origine: francese, derivante da un semenzale naturale individuato in Lotet Garonne.
Albero: vigoroso, a portamento tendenzialmente assurgente.
Fioritura: intermedia, autosterile (impollinatori: Lapins, Stella, Sunburst - fonte Ctifl).
Frutto: medio-grosso (8-9 g), cordifome;peduncolo lungo; buccia di colore rosso scuro;
 polpa di colore rosa, consistente, mediamente aderente al nocciolo e di buone qualità gustative.
Giudizio d’insieme: interessante per le caratteristiche dei frutti, di buon sapore, resistenti a manipolazioni e trasporto e facili da raccogliere grazie al lungo eduncolo


Noire de Meched  (epoca di maturazione + 21 gg. rispetto a Burlat)
 Origine: iraniana, di genealogia sconosciuta.
Albero:
di medio vigore, a portamento tendenzialmente assurgente.
Fioritura:
intermedia, autosterile (impollinatori: Badacsony, Belge,Hedelfinger,
Summit - fonte Ctifl).

Frutto:
medio-grosso (8-9 g),cordiforme arrotondato; peduncolo lungo; buccia di colore rosso
scuro;polpa di colore rosso, consistente,mediamente aderente al nocciolo e di buon sapore.

Giudizio d’insieme:
cultivar interessante per le buone caratteristiche dei frutti ,
ma la maturazione quasi contemporanea ad altre di maggior pregio ne potrebbe limitare la diffusione in coltura.


Badacsony (epoca di maturazione + 20 gg. rispetto a Burlat)
Origine: ungherese, antica e di genealogia sconosciuta. Sembrerebbe tuttavia essere
strettamente imparentata (e pertanto intersterile) col gruppo Ferrovia, Germersdorfer e Schneiders.

Albero:
vigoroso, a portamento espanso.
Fioritura:
intermedia, autosterile (impollinatori: Summit, Canada Giant, Noire de Meched fonte Ctifl).
Frutto:
grosso (8-10 g), cordiforme;peduncolo lungo; buccia di colore rosso scuro; polpa di colore rosso,
 consistente, mediamente aderente al nocciolo e dal sapore eccellente.

Giudizio d’insieme:
cultivar interessante per le eccellenti caratteristiche estetiche ed organolettiche dei frutti, mediamente sensibili allo spacco e particolarmente resistenti a manipolazioni e trasporto.


Coltivazione alternativa. Negli ambienti vocati, la cerasicoltura può venire considerata oggi una possibile e valida alternativa a molte produzioni frutticole tradizionali - caratterizzate da situazioni di eccedenza produttiva (es. pesco) o interessate da gravi problematiche fitosanitarie, di difficile risoluzione (es. albicocco e susino) - per diverse ragioni: la domanda sostenuta da parte del mercato interno ed europeo, l'allargamento dei mercati con conseguente aumento dei potenziali consumatori, i quantitativi di ciliegie annualmente prodotti, i prezzi spesso allettanti realizzati dai produttori insieme ad una riduzione dei costi di produzione realizzabile nei nuovi impianti specializzati.
Troppe varietà. Con un calendario produttivo di appena 5-6 settimane, c'è da chiedersi se I'assortimento varietale che caratterizza l'attuale cerasicoltura non sia troppo ampio: dall'ultima indagine effettuata da Bargioni (1995) e limitata alle quattro regioni più rappresentative della coltivazione del ciliegio in Italia (Veneto, Emilia - ROMAGNA, Campania e Puglia) emergeva infatti che erano oltre 50 le varietà coltivate. Inoltre, le "roccaforti" varietali che hanno caratterizzato nel passato le singole realtà produttive italiane (si pensi ai 'Duroni di Vignola' o alle "More" nel veronese) sono state oggi per lo più affiancate, ma non completamente sostituite nei nuovi impianti, da cultivar di recente costituzione, con caratteristiche agronomiche o pomologiche spesso innovative, frutto del lavoro dei numerosi programmi di miglioramento genetico.
VARIETA’
 
CILIEGIO SELVATICO Prunus avium
Il ciliegio selvatico è immediatamente riconoscibile in primavera quando emerge dai sieponi e dalle macchie boschive dove vegeta, grazie alla abbondantissima fioritura candida che riveste completamente la chioma. Da questa specie sono state ricavate mediante innesti tutte le varietà coltivate I ciliegi selvatici non hanno la stessa importanza commerciale avendo frutti scadenti, ma influenzano la diffusione della fauna e migliorano il terreno.

In Giappone il fiore di ciliegio è simbolo di purezza e di felicità. Fiorisce in primavera e nella tradizione scintoista dà il via alle feste che favoriscono e proteggono i raccolti. Un infuso di fiori di ciliegio sostituisce il tè nelle cerimonie nuziali. Nella mitologia baltica esiste un dio dei ciliegi, Kirnis, al quale si facevano offerte di galli e di ceri accesi.

 
CONSIGLI
                                        
   L’irrigazione può prevenire lo “spacco” delle ciliege
 
Nella fase che va dall’invaiatura alla raccolta, interventi  irrigui ben calibrati possono ridurre l’effetto negativo di piogge o temporali.Gli accorgimenti da adottare.
La coltura del ciliegio ha esigenze idriche analoghe a quelle delle altre rupacee, ma dato il notevole anticipo del ciclo produttivo non ha elevate necessità irrigue. In genere, le riserve idriche immagazzinate dal terreno durante l’inverno e la primavera sono più che sufficienti per consentire la regolare fisiologia delle fasi di fioritura, allegagione,ingrossamento e maturazione dei frutti. Tuttavia non è raro – anzi,ultimamente è sempre più frequente– avere inverni siccitosi seguiti da primavere poco piovose e calde: in queste condizioni,piogge o eventi temporaleschi nella fase di sviluppo tra l’invaiatura e la maturazione dei frutti diventano assai più probabili ,rendendo più frequente il dannoso fenomeno dello “spacco”dei frutti.Lo “spacco” è un’alterazione risultante dal rapido aumento in volume delle cellule, determinato da un eccesso del turgore cellulare dovuto ad una rapida ed eccessiva disponibilità di acqua.Si tratta di un fenomeno rapido, che comporta un aumento di volume superiore a quello permesso dalla elasticità della buccia, in conseguenza di un assorbimento idrico attraverso le radici oppure da parte del frutto durante la pioggia. L’aumento della tensione cellulare si ripercuote sull’epidermide che si dilata oltre i limiti di elasticità, fratturandosi.Le screpolature semicircolari o circolari possono localizzarsi in prossimità del peduncolo o nell’area apicale;quelle lineari, lateralmente, nella “guancia“ della drupa, approfondendosi nella polpa.Se le lesioni compaiono su frutti prossimi all’invaiatura quando sono ancora acerbi possono cicatrizzare, mentre ad uno stato di maturazione avanzatoi tessuti non riescono a reagire nei confronti del trauma e possono sopravvenire infezioni fungine in campo ad opera di Monilia laxa e fructigena e Botrytis cinerea, attraverso la frattura dell’epidermide, propagandosi poi rapidamente agli altri frutti dello stesso mazzetto;dopo la raccolta possono verificassi infezioni provocate da Rhizopus stolonifer (marciume nero).Il fenomeno è più frequente in concomitanza di andamenti stagionali umidi-piovosi nell’intervallo compreso fra l’invaiatura e la raccolta. Non sono comunque rari casi di “spacco” durante lo stoccaggio, causati da una conservazione prolungata in celle ad elevata umidità.

                          I DANNI di Luciano proietti

-
I danni causati dallo “spacco”anno effetti negativi sia per il reddito del singolo produttore sia, più in generale, per l’intera filiera.Per quanto riguarda il produttore,il danno più rilevante è costituito dal forte deprezzamento che subisce il frutto alla raccolta. Ma non va assolutamente trascurato il danno indiretto determinato dai parassiti fungini (Monilia, ad esempio) che si instaurano grazie alla frattura dell’epidermide durante la maturazione. Propagandosi poi rapidamente agli altri frutti dello stesso mazzetto,tali parassiti creano un danno commerciale di estrema gravità, compromettendo buona parte della produzione.La filiera viene coinvolta sul piano della quantità di prodotto stoccato,dunque sull’entità delle partite commercializzabili. Infatti, l’area di produzione del ciliegio è piuttosto ristretta,per cui quando si verificano le condizioni climatiche descritte in precedenza è frequente che sia interessato quasi l’intero territorio di coltivazione.In questi casi l’entità del fenomeno risulta piuttosto ampia e rilevante; parecchie partite di prodotto potranno risultare deprezzate, intaccando la “massacritica” di ciliege che è possibile immettere sul mercato. Ciò pone in una posizione subalterna l’associazione dei produttori di fronte alla grande distribuzione organizzata, che potrà agevolmente stabilire i prezzi.Lo “spacco” si può manifestare in qualunque momento della stagione del ciliegio. Nell’Emilia-Romagna, in particolare, le piogge “dannose” si manifestano più frequentemente in epoca precoce colpendo le varietà del periodo,che tra l’altro sono particolarmente sensibili alle lesioni; per cui il danno
economico sarà ancora più rilevante,poiché le varietà colpite vengono commercializzate in una fase in cui i prezzi sono normalmente più alti e quindi molto remunerativi per il comparto.Ai danni descritti vanno aggiunti gli effetti negativi sull’occupazione,poiché il quantitativo di prodotto da lavorare si riduce; saranno perciò necessari meno addetti per la raccolta e la lavorazione
delle partite in magazzino.È evidente che una corretta alimentazione idrica, iniziata con largo anticipo rispetto a tali fasi, potrebbe impedire pericolose oscillazioni di umidità nel terreno, mantenendo i tessuti del frutto in costanti condizioni di buona idratazione.Da questo concetto trae origine una recente metodologia basata sull’irrigazione preventiva.
È stato messo sotto osservazione dal 1999 al 2001 un impianto di ciliegio con varietà Lapins, medio-tardiva e all’ottava foglia,innestato su franco con sesto d’impianto 4,5 x 3,5 metri, con interfilare inerbito;l’irrigazione è stata effettuata mediante spruzzatori dinamici con portata effettiva, pari a 69 litri/ora.Le tesi a confronto vedevano 3 piante irrigate contro 3 piante non irrigate,ripetute 2 volte per un totale di 4 parcelle, disposte secondo lo schema allegato.
Per mantenere sotto controllo l’umidità del terreno è stato posizionato un tensiometro lungo il filare più esterno alla profondità di 30 centimetri; lo strumento è stato impiegato per avviare il primo intervento irriguo al raggiungimento della tensione di 30 centibar rilevata.L’irrigazione nell’appezzamento è stata gestita a partire dalla fase di invasatura dei frutti, allorquando l’umidità del terreno fosse scesa al di sotto del valore di 30 centibar, rilevati dal tensiometro.In seguito gli interventi irrigui sarebbero stati determinati in base al metodo del bilancio idrico.
Per il monitoraggio dell’insorgenza del fenomeno dello “spacco” e la sua successiva evoluzione si è deciso di effettuare il prelievo di 300 frutti per tesi immediatamente dopo un evento piovoso superiore a 10 millimetri, dalla fase dell’invaiatura sino alla data di raccolta compresa.
I vincoli posti relativamente all’entità dell’evento piovoso ed alla fase fenologica corrispondono alla necessità di monitorare lo stato dei frutti in condizioni propizie alla fisiopatia e sono stati suggeriti dai tecnici del Consorzio della ciliegia, della susina e della frutta tipica di Vignola, che hanno collaborato prelevando ed analizzando i campioni di frutti.









6 giugno 2011

Rimedi a base di Ciliegia

(del Ciliegio non si butta via niente)

Frutti ricchi di zuccheri semplici, 
sali minerali e vitamine,
le ciliege sono molto dissetanti, 
favoriscono l'abbronzatura
e prevengono l'invecchiamento cutaneo. 

Una cura a base
di ciliege, 
circa una ventina al giorno, 
la mattina a digiuno,
depura e disintossica l'organismo. 

Ricercatori americani
affermano che questi frutti hanno anche proprietà quasi
taumaturgiche nella cura dei dolori, 
perchè ricchi di sostanze
assimilabili agli antinfiammatori.

Per pulire reni e vie renali

Tisana di gambi di ciliegie

in 1 litro di acqua + una
manciata di gambi secchi di ciliegia; 

far bollire l'acqua ed inserire i gambi, 
lasciare in infusione 10 minuti,
passare e bere durante il giorno per almeno 30 giorni.

Un sollievo per le emicranie

Schiacciate le ciliegie e applicate sulla fronte

Cistite

Preparate un infuso facendo bollire una manciata di
peduncoli spezzati di ciliegio selvatico in un litro d’acqua
per 10 minuti. 

Filtrate e bevetene due tazze al giorno
lontano dai pasti per almeno 15 giorni.

Maschera alla ciliegia

Contiene vitamine, 
stringe i pori. 

Indicata per pelli grasse,
serve anche a rassodare i tessuti. 

Togliere il nocciolo a
quattro ciliegie rosse e morbide, 
schiacciarle e stenderle sul
viso e sul collo. 
23
Ed infine…

Lo sapevate che i noccioli di ciliegia già più di mille anni fa,
conservati in piccoli sacchetti di stoffa, 
venivano utilizzati
per le loro proprietà curative?

Monica ci ricorda che le ciliegie possono essere usate anche
con queste Boulle ai noccioli di ciliegia
grazie alla capacità
di accumulare il caldo o il freddo,
infatti, sono un ottimo
rimedio per alleviare i dolori. 

Un'antica tradizione che vive
ancora oggi per curarsi in modo semplice ed in armonia con
la natura.

Si usa calda contro crampi e dolori mettendola nel forno
tradizionale a 150° per 8/10 minuti o nel forno microonde a
700w per 1 minuto.

Si usa fredda contro slogature, 
contusioni e distorsioni
tenendola nel freezer per almeno 2 ore.

by Roberto Pinna


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