Beethoven, Gatto speciale
- janas a Burcei ¬-
Ha due anni a Pasqua,
un pelo bianco e setoso e occhi blù,
finito per una serie di coincidenze
nel villaggio di Burcei.
nel villaggio di Burcei.
Stava suggendo le generose mammelle di mamma gatta,
e si trovò catapultato in un trasportino,
e sballottato in mille curve.
Libero era, e ancora qui libero come il vento.
Ma da un po’ di tempo a questa parte
nel paese accadono fatti “magici”:
capre che cantano,
ciliegie giganti,
pozioni alchemiche,
e lui, cullato dalla
primavera che suggerisce amplessi felini,
primavera che suggerisce amplessi felini,
dolcezze fra code attorcigliate,
miagolii d’amore,
non potè fare a meno di sfuggire da quella malìa.
Una notte si allontanò da casa,
voleva andare verso quel monte,
il monte “Serpeddì”,
agognava una gatta selvatica,
una vera gatta,
anche a costo di “lasciarci le vibrisse”
e tutti gli ammenicoli
di un macho gatto.
di un macho gatto.
Era una notte di primavera,
strana perché inspiegabilmente buia,
fredda e tempestosa,
da lontano vedeva quelle
antenne inquietanti.
antenne inquietanti.
Ma un vero micio,
macho micio,
non può avere
paura, e andò, quatto, quatto,
paura, e andò, quatto, quatto,
fiutando il vento, verso il suo destino.
Non aveva iniziato la salita
che le sue orecchie furono ferite da un
lancinante urlo,
lancinante urlo,
miagolio strano, ma quasi umano,
ancora più pauroso
per un gatto.
per un gatto.
Sopra una pietra piatta e liscia, una strana creatura,
piccola, carina, con due ali da libellula.
piccola, carina, con due ali da libellula.
Era una “jana “, una dolce
fata, esserino che appare alle persone semplici,
fata, esserino che appare alle persone semplici,
e forse ai gatto avventurosi.
Beethoven la seguì,
andarono verso una stretta entrata,
lì fra le rocce.
Non posso dire altro,
nell’esoterismo non è possibile
rivelare tutto,
rivelare tutto,
non posso rivelare se si amarono,
o cosa fecero,
ma so che la Jana si può trasformare in ciò che vuole,
e forse ho detto troppo.
L’indomani mattina, Y la sua padrona,
L’indomani mattina, Y la sua padrona,
sentì grattare alla porta,
aprì,
fuori c’era il suo gatto ,
occhi pieni d’amore, in bocca
una scintillante moneta d’oro.
una scintillante moneta d’oro.
Roberto Pinna
Burcei online?
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