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11 giugno 2011

E si sale


Per non dimenticare
Su una scala chiamata amore,
ogni gradino
una parte,
gradazione di quello
che chiamano passione.
Chiudo gli
occhi, tepore, infatuazione,
fiducia, languore, paura, poesia,
canzone,
e si sale, si sale dove l’aria
è piu’ rarefatta, lieve come un sogno,

calda e profumata del solo sentore
di te, amore.
E si sale, si ride, si
gioca, si spera,
primavera di intenti che sanno
di mare, di bacche
dolci e amare,
di sale, e si sale, si sale, mano
nella mano, piano.

Sboccia un melograno, unito,
rosso, si apre fiducioso, sereno,
pieno
del tuo dolce tremore.
Si, ricordo amore, eri una stella,
riconosci il mio sorriso,
una vita da cominciare, e si sale,
si sale, sino ai limiti
dell’amore,
e sale, sale la voglia che ho di te,
la voglia di capire,
la voglia di stupirmi
e di stupire, sale la voglia di amare,
nutrirmi di te, e ancora giocare,
e sale l’attenzione, sale lo sguardo,
sale il
colore del mondo e dipinge
quello che sino a ieri era una terra
priva
di emozioni.
In mente nuove canzoni,
ma amo anche il mondo colmo
di silenzio, 
silenzio che non fa male,
il solo che posso sentire, arriva

una marea, sotto una luna di metallo,
ma anche il giallo sole mi parla
di te,
pensiero mille volte coniugato,
se ti prendo le mani, e si sale,

ogni gradino fa meno male,
leggo nei tuoi pensieri, leggo labbra,

accenni, sguardi, sorrisi,
non sono più quello di ieri,
ma insieme si
sale, si sale.
Se mi prendi le mani e scendiamo
Verso sogni ancora
veri, emozioni mai domate, musica
di questa estate, tenerezze nuove
e sincere e non serve parlare,
scendiamo verso nuove primavere,
noi scendiamo su una terra
non reale, su qualcosa che è difficile
pensare, minuti da contare, spazio
e tempo cancellare, ma nessuno,
nessuno può
capire, amore.

ho detto amore, solo tu
puoi capire, amore.
Ecco, siamo
arrivati, amore,
su un manto di petali morbidi,
odorosi di terra, 
di mare, di sole e mi stendo a pensare,
nascono nella testa parole,

momenti, carezze, chilometri
di dolci strade percorse,
rincorse a
cercare, lambire, toccare
uno scampolo di pelle, la punta
dei tuoi
capelli, catturare una mano.
Chiudo gli occhi,  piano, 
piano appare
un volto nel quale annegare,
labbra rosse come il desiderio
da sfiorare, e salpare, 
porto di nebbia,
porto di pioggia, 
porto solitario, 
porto 
del mio cuore. 
Porto misterioso dove
finalmente riposare,
sussurrando l’unica
parola che so dire, so che puoi capire,
sentire il canto del mio
amore.



 
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