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26 aprile 2011

Leopi sulle tracce della Jana di Burcei

LEOPI SULLE TRACCE DELLA JANA DI BURCEI

Cose che capitano a Burcei, la
notizia della bella avventura del gatto Beetoven corse di bocca in
bocca, e per i felini di vibrissa in vibrissa, era inevitabile. 
Tutti i gatti volevano vivere una notte d’amore con la dolce jana del monte
Serpeddì e tutte le padrone anelavano le lucenti monete d’oro. 

Un’altra notte il gatto Leopi scappò anche lui di casa, non si fece piu’ vedere
per quattro giorni.
Tornò, stanco, deluso e acciaccato, e in bocca
nessuna moneta d’oro, anzi aveva la coda bruciacchiata e gli occhi
spiritati. Non dormì per molte notti. 
Tutto il paese, ma anche la sua
padrona, si chiedevano cosa fosse successo di così terribile. 
E’ presto detto : così come fece Beetoven, Leopi si incammino verso il monte, ad
aspettarlo, sopra una pietra liscia, una creatura piccola, dolce, alata
ed invitante, pareva proprio una jana. 
Il gatto si avvicinò, tutto
eccitato, pregustando una torrida notte d’amore.
Ma a Burcei, ed ancora
di più nelle sue campagne, non tutto è quel che sembra. 
La presunta
Jana era invece Maschinganna, folletto cattivo e dispettoso. 
Il gatto,
ignaro e fiducioso, seguì l’esserino dentro un tronco, e mentre si
pettinava i baffi con le zampine, assistette alla trasformazione del
cattivone. 
Ecco apparire questo “maestro dell’inganno” in tutto il suo
splendore. 
Aveva orecchie asinine, naso adunco, pochi capelli su una
testa oblunga, braccia che toccavano terra, e una bocca grande e
sdentata, occhi come carboni ardenti. 
Con un piede, fornito di unghie
lunghe e nere, il folletto trattenne la coda del gatto, già basito
dalla paura e dalla delusione.
Quindi sigillò l’uscita con un pesante
masso. 

Lo tenne prigioniero per alcuni giorni, tormentandolo con sempre
sue nuove trasformazioni, e quando Leopi, stremato, crollava dal sonno,
si divertiva a strappargli i baffi, facendolo saltare come una molla.
Quando il folletto si stancò della sua presenza, ma non per pietà, lo
lasciò andare. Per lo sfortunato felino nessuna moneta d’oro, solo
tanta paura. 

Cose che capitano a Burcei.
Roberto Pinna




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