Hanno fatto veramente una santa cosa Luigi Michele e
Raffaele a donare i loro terreni per la costruzione della chiesa.
Io presto la mia opera, dopo il duro lavoro in miniera; stiamo scavando
le fondamenta della nuova chiesa di S. Barbara .Don Raimondo , il
rettore della parroccchiale, vorrebbe bella e maestosa, ma i soldi,
nonostante la generosità dei Burceresi, non sono poi tanti. Ho con me
la venerata immagine :sullo sfondo una torre con tre finestre, tre
numero sacro, e il pavone simbolo della immortalità. Scavare sotto il
sole è così duro, ma ecco la zappa si ferma su qualcosa di duro ma
elastico, non è una pietra. Sembrerebbe una vecchia cassetta di legno
scuro, apro, è piena di carte ingiallite dal tempo, manoscritti. In uno
di essi vedo un bruno sigillo di ceralacca, a fuoco impressa una
immagine : due cavalieri sullo stesso cavallo. I testi devono essere in
latino, almeno così mi pare. Devo farli vedere a qualcuno ,potrebbe
essere utile il parere di un mio amico professore, abita nelle prime
case del paese, dopo la discesa. Il Dottor Ermete prende con se le
carte per qualche giorno. Al terzo giorno, in una giornata di sole, il
professore viene a cercarmi in cantiere, è pallido, sudato per l’aspra
salita. Si siede su un masso, respira a fatica. Mi guarda e dice:-
Roberto, abbiamo trovato i soldi per finire la chiesa, mi serve un
forno, e sai, un materiale, un particolare materiale che puoi trovare
in miniera. Lo guardo stupito :- che materiale ?. E lui :- antimoio. Si
credo proprio che questo materiale sia presente nella mia miniera .Il
sole splende sull’altipiano , sotto Burcei quasi dorme.
by Roberto Pinna
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